mercoledì 27 gennaio 2016

Questa mattina ci siamo dati appuntamento in cavea per incontrare Francesca Zoppei e Marco Paci autori del libro " Aurelio mio nonno". Insieme abbiamo  riflettuto sull'importanza di allenare il ricordo per non dimenticare...






Abbiamo organizzato l'evento scrivendo una presentazione e un'intervista. 



Presentazione.

Oggi siamo qui per ricordare le tante vittime dei campi di concentramento: ebrei, zingari, omosessuali, disabili, prigionieri, PERSONE  che avevano in comune l'essere considerati diversi.
Per aiutare a capire meglio la condizione che vivevano in questi luoghi la storia usa come testimonianza: letture, documentari, film, fotografie, biografie,narrazioni, poesie...
Oggi insieme agli autori Francesca Zoppei e Marco Paci vogliamo ripercorrere la storia accaduta .
Prima però condividiamo con voi un passo del celebre autore Primo Levi, ebreo deportato che riesce a sopravvivere alla " devastante tempesta " , la Shoa.


Se questo è un uomo.

Voi che vivete sicuri 
nelle vostre tiepide case
voi che trovate tornando a sera
il viso caldo e visi amici.

Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per un pezzo di pane
che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna 
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare 
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d' inverno...

Meditate che questo è stato..
...vi comando queste parole...
scolpitele nel vostro cuore...

Primo Levi




Intervista agli autori.

1 Come è nata l' idea di questo libro?
2 Chi è Aurelio?
3 Il racconto narrato è stata un 'esperienza vissuta. Quanto è stato difficile raccontarla?
4 Come autori, scrivere e illustrare questo racconto quali emozioni  ha procurato?    Quali riflessioni? 

  

1 commento:

  1. Salve a tutti, scusate il ritardo nel rispondervi, ma sapete che diamo molto impegnati, spesso anche con voi!
    Cerchiamo di rispondere qui alle vostre domande, ringraziandovi per il prezioso svolto durante la giornata.
    1. L'idea di questo libro è nata da una poesia scritta da Francesca sulle memorie di suo nonno Aurelio, deportato come militare dopo l'8 settembre del 1943. In quella poesia in dialetto, l'unica lingua parlata dal nonno, Marco ha trovato delle immagini che univano anche i ricordi di suo nonno Fermino.
    Il progetto, presentato alla Fiera del libro di Bologna, è piaciuto a due editori con cui Marco aveva già lavorato, che hanno pubblicato il libro sia in Italia che in Francia.
    2. Aurelio è il nonno di Francesca. Nel libro il protagonista ha questo nome e la sua storia, mentre il volto e certe situazioni sono di Fermino, il nonno di Marco.
    3. Non è stato difficile raccontarla, perché erano già li, dette e ridette dai nonni a noi nipoti. Le immagini hanno richiesto più tempo, perché volevamo che unissero un tempo lontano con il presente e potessero parlare a più persone possibili.
    4. Realizzare questo libro, vederlo pubblicato e sentire ancora a distanza di anni come sia vivo e necessario continuare a raccontare queste storie ci emoziona sempre. Come scritto nella dedica del libro l'abbiamo fatto per rendere vivo il ricordo delle esperienze vissute dai nostri nonni, per noi e per i bambini di tutte le guerre. Come si dice: la memoria non si commemora, la si esercita.

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