carta e Inchiostro




Storie di Dinosauri.

( testo collettivo)


Era un giorno come tutti: gli Pteranodonti pescavano dal cielo tuffandosi nel mare mentre  i Mosasauri cacciavano beati.
Nella radura un branco di vegetariani mangiava tranquillo, mente qua e là qualcuno covava le sue uova.
L'unico con la pancia vuota era un Oviraptor che, dal suo nascondiglio, scrutava la scena aspettando il momento opportuno per accalappiarsi il suo pranzo.
"Questo me lo pappò io!" Pensò alzando le piume e  sognando di correre felice verso un ovetto appena deposto.
"Glu blu blu Glu" reclamava il suo stomaco affamato.
Ma proprio in quel momento la terra cominciò a tremare, riempendo  l'aria di polvere e di un terrificante  boato.
In un battibaleno la radura venne invasa da un branco di terribili Spinosauri che assaltarono i vegetariani al pascolo e li sbranarono tutti.
L'Oviraptor si accucciò tra i cespugli e, impietrito, restò ad  aspettare sperando che non si accorgessero di lui. Quando finalmente ritornò la calma, uscì dal suo nascondiglio e si accorse che intorno c'erano solo carcasse.
"Dov'è il mio uovo? Dov'è il mio uovo?" Starnazzava disperato guardandosi attorno ed esplorando ogni angolo della radura devastata.
All'improvviso un sorriso raggrinzì il suo becco: "Eccolo!" A poche zampate da lui brillava il suo pranzo.
Si precipitò dal suo uovo, lo afferrò, si guardò intorno e, sorpresa, lì ai suoi piedi, rotolato da chissà dove c'era un altro uovo. "Mmmh" che lauto pranzetto lo aspettava.
Raccolse entrambe le uova e custodendole tra gli artigli, svolazzò veloce nella sua tana.
Quando fu certo di essere solo apparecchiò, deponendo le uova con cura e si preparò a dare inizio al banchetto.  Solo a guardare i due ovetti la sua bocca arsa si riempì di saliva.
Affamato, afferrò il primo e lo ruppe: dall'uovo scivolò fuori un cucciolo di Pteranodonte che schizzò via come fosse una saponetta e in attimo scomparve.
Il povero predatore guardò il vuoto deluso, restando a becco aperto e asciutto.
Fortuna  gliene rimaneva un altro, di uovo. Stava per afferrarlo, quando questo cominciò a schiudersi. Ne uscì un cucciolo di Triceratopo che guardandolo con occhi dolci balbettò: "Mam-ma!" .
L'Oviraptor fece un passo indietro: "No, no, no!" starnazzò allontanandosi.
Il Triceratopino gli trotterellava intorno "Mam-ma, mam-ma" chiamava e finì per intenerire il cuore di quel primordiale uccellaccio che,  rassegnato,  se lo caricò sulle spalle e insieme si allontanarono  verso il tramonto.
"Domani è un altro giorno, piccolo mio" disse l'Oviraptor. Quando, BANG! Un meteorite colpì entrambi, estinguendoli.






La poesia è come una mela
(istruzioni per poetare)


La poesia è poesia quando ha :
- versi in rima , ma anche no
- ritmo
- parole precise.

La poesia è poesia quando utilizza i sensi per esprimere: 
- occhi che guardano 
- orecchie che ascoltano
- lingua che gusta
- pelle che  sente
-  naso che annusa

La poesia è poesia quando racconta:

- ricordi
- esperienze
- memorie
- luoghi
- persone
- amori
- stati d'animo

La poesia è poesia quando fa:
-  metafore : la poesia è una mela
- similitudini : la poesia è come una mela


La poesia è poesia quando 
- nasconde un seme che può germogliare 
- utilizza  parole precise

La poesia non è poesia se non ti lascia:
- l'emozione: 
felicità
rabbia
euforia
tristezza...
- il gusto del ricordo:
succoso
sabbioso
dolce
aspro
fresco
spugnoso...

buona poesia a tutti!!!!!

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